Il
CONDAV - Polio
50 medici chiedono informazioni all'OMS
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21/11/2013
Allarme polio: i conti non tornano. Cinquanta medici scrivono all’Oms
di Eugenio Serravalle
"Abbiamo analizzato gli scarsi dati disponibili, abbiamo preso atto degli allarmi scattati dopo i recenti dieci casi di poliomielite in Siria, abbiamo verificato numeri e coperture vaccinali e ci siamo resi conto che i conti non tornano. Per questo abbiamo deciso di scrivere all'Organizzazione Mondiale della Sanità chiedendo chiarimenti ma soprattutto informazioni, perché altrimenti si rischia di andare avanti dando tutto per scontato senza prendere atto della realtà".
E' la riflessione che ha indotto cinquanta medici e ricercatori a sottoscrivere un documento che pone una lunga serie di quesiti e soprattutto richiede dati e spiegazioni attualmente non disponibili; il documento è stato inviato all'Oms, ma anche alle altre autorità il cui impegno è quello di avere il polso della situazione come la Global Polio Eradication Initiative, il Centro Italiano di Sorveglianza Epidemiologica, l'Istituto Superiore di Sanità e la Cochrane Collaboration.
All'attenzione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Direttore Dr. Margaret Chan
Global Polio Eradication Initiative, coordinatore, dr. Bruce Aylward
p.c. Centro Nazionale Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, dott.ssa Stefania Salmaso
Istituto Superiore di Sanità, Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica, Dr. Donato Greco
Cochrane Collaboration, Infectious Diseases Group, responsabile, dott.ssa Anne-Marie Stephani
Centro Cochrane Italiano
OGGETTO:
COPERTURE
VACCINALI PER LA POLIO E CASI DI MALATTIA -
RICHIESTA DI CHIARIMENTI
Rappresentiamo un gruppo di medici che da anni segue con grande attenzione l'incidenza delle malattie infettive soprattutto nella popolazione infantile in relazione all'andamento delle coperture vaccinali. Ad ottobre 2013 abbiamo appreso dei dieci casi accertati di poliomielite in Siria registrati dopo due anni di una guerra devastante che, stando ai dati Unicef, ha finora causato 100mila morti nel conflitto e due milioni di bambini sfollati. Abbiamo altresì seguito negli anni scorsi l'andamento delle epidemie nei paesi dove è scattata l'allerta Oms. Proprio questa attenzione ci ha portato a cercare di raccogliere dati e informazioni il più possibile completi, impresa questa che si è rivelata ardua poiché le informazioni spesso sono frammentarie. Peraltro abbiamo nel tempo individuato contraddizioni e anomalie alle quali non siamo riusciti a trovare spiegazione. Per questo ci rivolgiamo all'Organizzazione Mondiale della Sanità e alla Global Polio Eradication Initiative chiedendo di completare tutta una serie di informazioni e dati che non sono disponibili altrimenti. Abbiamo altresì ritenuto utile inviare la nostra richiesta anche ad altri autorevoli enti di controllo e ricerca, ai quali chiediamo di metterci a disposizione tutta la documentazione in loro possesso in modo da farne strumento di chiarezza e comprensione. Di seguito esposizione e richieste.
EPIDEMIE
IERI
E OGGI
Dal libro “A world geography. Poliomyelitis. Emergence to eradication” di Smallmann-Raynor e Cliff (Oxford University Press, 2006) (1) si evince chiaramente come, superata la fase endemica della polio nella maggior parte del mondo con il miglioramento delle condizioni igieniche e di vita, sia iniziata una fase epidemica già ben riscontrabile, attraverso ricostruzioni e testimonianze, nel 17° e 18° secolo, ma con numeri molto bassi riguardo i casi con manifestazioni cliniche. Si è avuta invece una sorta di emergenza epidemica a partire dal 1880 e fino al 1920, quindi prima delle campagne vaccinali, sia in Europa che in Nord America, America Latina e Oceania con epidemie circoscritte in singole zone di singole nazioni.
L'andamento epidemico della polio è rimasto tale anche dopo l'introduzione delle campagne di vaccinazione di massa, sebbene con numeri più ridotti. Se prima dell'introduzione delle vaccinazioni antipolio di routine, le epidemie arrivavano e se ne andavano all'improvviso, ciò è accaduto e continua ad accadere anche in tempi di vaccinazione di massa peraltro con coperture anche molto elevate (come dimostrano i casi riscontrati in alcuni paesi). Ci sarebbe, dunque, utile avere la dimostrazione che laddove si ha un'epidemia, sia la successiva tempestiva campagna di rivaccinazione a stroncarla e non solo a contenerla numericamente. La necessità di un chiarimento è giustificata dal fatto che la fine repentina del picco epidemico si osservava anche quando non si utilizzava la vaccinazione di massa. Questi dati possono fungere da controllo dal momento che manca (e capiamo le motivazioni etiche) un campione di popolazione in cui si decida di non intervenire per avere un riscontro sull'efficacia dell'intervento posto in atto. Analogamente, la comparsa repentina dell'epidemia come può essere dovuta, oggi, alla presenza di cluster di suscettibili non vaccinati, se tale comparsa repentina avveniva anche quando la popolazione non era vaccinata, quindi aveva il medesimo status vaccinale senza distinzioni?
Riportiamo, a titolo esemplificativo, un interessante grafico contenuto nel volume citato più sopra: riguarda l'Europa e si evince chiaramente che a fronte di casi prossimi allo zero o in quantità limitate, si sono però verificati picchi epidemici comparsi e scomparsi repentinamente. Lo stesso andamento è stato osservato nelle Americhe e in Oceania.
INFORMAZIONI NON COMPLETE
In numerosi casi, i comunicati dell'Oms
che lanciano l'allerta riguardo le epidemie di
polio nel mondo non sono completi. Non viene
infatti specificato se i soggetti risultati
positivi ai poliovirus fossero vaccinati, non
vaccinati o sotto-vaccinati; non viene specificato
se i casi di polio paralitica o morte si siano
verificati in soggetti in condizioni particolari
di assenza di vaccinazione, sotto-vaccinazione o
immunizzazione completa, o ancora
immuno-deficienza, malnutrizione e altro; non
viene specificato se nella zona in cui sono stati
individuati i positivi e i malati o dove è stato
riscontrato un focolaio, vi fossero cluster di
persone suscettibili per mancata vaccinazione, per
sotto-vaccinazione, per immunodeficienza o per
altre motivazioni attinenti; inoltre non viene
specificato se i positivi ai poliovirus e i malati
rientrino in quei cluster. Di seguito riportiamo,
come esempio, alcune delle più recenti note non
complete per le quali vi chiediamo di fornirci i
dati a vostra disposizione, anche se sarebbe
opportuno poter disporre di informazioni anche per
le epidemie riscontrate nei 20-30 anni precedenti.
Vi chiediamo inoltre di fornirci il calendario
completo delle campagne di vaccinazione antipolio
effettuate, ordinarie e straordinarie, con date,
periodi di durata, dosi e tipo di vaccini
somministrati, target raggiunto per età,
condizione dei vaccinati e precedente stato
vaccinale. Per poter poi valutare l'evoluzione
effettiva, completa e nel tempo della malattia a
fronte delle campagne di immunizzazione, è inoltre
indispensabile poter contare su dati relativi alle
coperture vaccinali e ai casi accertati (con le
specifiche: età, condizioni di salute, stato
vaccinale, eventuali cluster di suscettibili in
zona e eventuale corrispondenza tra suscettibili e
soggetti infettati), nazione per nazione, almeno
partendo dall'inizio del ventesimo secolo, in modo
da comprendere con chiarezza il comportamento
della polio e della vaccinazione antipolio.
POLIO EPIDEMICA
- Polio in Siria – 29 ottobre 2013 (2)
Nel report Global Alert dell'Oms del 29 ottobre 2013 relativo ai casi di polio in Siria (dovuti al WPV1) non è specificato lo stato vaccinale di tutti i dieci casi; il riferimento è generico, infatti si legge che “la maggior parte dei casi riguarda giovanissimi (sotto i 2 anni di età) che erano sotto-vaccinati o non vaccinati”. I restanti casi? Inoltre, se il cluster di AFP è stato di 22 casi, a cosa sono dovuti gli altri 12 e qual era lo stato vaccinale di queste 12 persone? Non vengono forniti dati su eventuali cluster di suscettibili in zona e se i positivi al virus rientrano tra i soggetti suscettibili. Dati che vi chiediamo.
- Poliovirus selvaggio
nel Corno d'Africa – 22 maggio 2013
L'Oms parla di epidemie recenti di polio dovuta al WPV1 e di un'epidemia di polio dovuto a poliovirus vaccinico circolante nell'ambiente. Ma nel report del maggio 2013 (3) non è specificato se l'AFP più recente della bimba sia stata causata dal virus della polio e non è specificato lo stato vaccinale dei due contatti sani positivi al WPV1 e della bimba. Non vengono forniti dati su eventuali cluster di suscettibili in zona e se i positivi al virus rientrano tra i soggetti suscettibili. Dati che vi chiediamo.
- Poliovirus selvaggio in
Somalia – 11 maggio 2013 (4)
Il rapporto inserito tra i Global Alert parla di una bambina con paralisi flaccida nelle cui feci è stato isolato il WPV1 ma non si specifica se la piccola con AFP e i contatti fossero vaccinati o no. Non vengono forniti dati su eventuali cluster di suscettibili in zona e se i positivi al virus rientrano tra i soggetti suscettibili. Inoltre, dai dati su coperture (5) e casi di polio (6), non si ricava una lettura coerente della relazione che dovrebbe esistere tra vaccinazione e andamento della malattia. Chiediamo per i casi riportati in tabella età, condizioni, stato vaccinale, presenza di cluster di suscettibili in zona e se i soggetti positivi rientrino tra quelli suscettibili. Per casi “non wild” (in tabella) intendiamo quei casi che nelle tabelle Oms non sono classificati come da WPV ma nemmeno indicati specificatamente come dovuti al poliovirus vaccinico. Vi chiediamo di specificare se questo significa che sono stati tutti provocati dal vaccino Sabin oppure se non sono state effettuate analisi; in assenza di analisi, vi chiediamo come sia stato possibile determinare se i casi sono stati dovuti al virus selvaggio o al virus diffuso con la vaccinazione. Ciò vale anche per analoghi dati relativi a nazioni di cui si parla di seguito. Riportiamo la tabella con i dati.
- Polio in Niger – 12 febbraio 2013 (7)
Il report parla di un caso di WPV1 nella regione di Tahoua (7), virus importato forse dalla Nigeria. Non si specifica nulla riguardo il malato, età, stato, condizioni, vaccinazioni eventuali ricevute. Non vengono forniti dati su eventuali cluster di suscettibili in zona e se i positivi al virus rientrino tra i soggetti suscettibili. In questo caso abbiamo riscontrato una contraddizione importante tra i dati riportati nell'allerta di febbraio e i dati Oms sui casi di polio (sempre da 6) relativi al 2013, che invece parlano di un solo caso di polio ma dovuto al virus vaccinico. Peraltro, mettendo in relazione i dati sulle coperture (8) e i casi di polio accertati, si ricava paradossalmente l'impressione che, malgrado l'aumentare delle coperture negli anni, i casi di polio abbiano avuto variazioni minime con un boom di casi alla massima copertura raggiunta nel 2012. Chiediamo per i casi riportati in tabella età, condizioni, stato vaccinale, presenza di cluster di suscettibili in zona e se i soggetti positivi rientrino tra quelli suscettibili.
Poliovirus selvaggio confermato in Cina – 1 settembre 2011 (9)
Dei quattro casi di WPV1 citati nel report di Global Alert dell'Oms non viene specificato lo stato vaccinale, l'età né le condizioni precedenti l'infezione. Non vengono forniti dati su eventuali cluster di suscettibili in zona e se i positivi al virus rientrino tra i soggetti suscettibili. Peraltro, come si evince dai dati Oms, nel 2011 in Cina si sono verificati 21 casi di polio da WPV (sempre da 6) malgrado una copertura vaccinale del 99% (10). Nel 2012 2 casi da virus vaccinico, nessuno nel 2013 e nessuno prima del 2011 per anni. Vi chiediamo dunque quale fosse lo stato vaccinale dei 21 casi, l'età, le condizioni, se nella zona ci fossero cluster di suscettibili per qualsiasi ragione e se quei 21 vi rientrino.
- Epidemia di polio da
WPV in Tajikistan – anno 2010
Le note di Global Alert (11) dell'Oms
riguardo questa epidemia da WPV1 sono generiche.
Da altri dati Oms e Unicef si evince che in
quell'anno la copertura vaccinale per la polio era
al 95% (93% e 87% nei due anni precedenti; 97% e
96% dei due anni successivi [12]). Eppure nel 2010
si sono verificati 460 casi da WPV (sempre da 6),
nessuno prima e dopo quell'anno. Siccome le
coperture erano così alte e si è trattato del
primo caso di importazione del virus nella zona
europea certificata polio-free nel 2002, è
importante conoscere quali fossero stato vaccinale
dei 460 casi, età e condizioni. Vi erano cluster
di suscettibili in zona? I positivi al virus
rientrano tra gli eventuali soggetti suscettibili?
- Epidemia in Congo – anno 2010 (13)
Stando ai dati Oms e Unicef (14), la copertura per la polio nel 2010 in Congo era del 90% ma si sono verificati 441 casi di polio (sempre da 6), solo 4 dei quali confermati come dovuti al virus selvaggio di tipo 1 (sempre da 13). Nessun caso si era verificato nei tre anni precedenti (con copertura del 91, 89 e 80%), 1 caso nel 2011 con copertura del 90%, nessuno nel 2012 con copertura dell'85%. Quali erano lo stato vaccinale dei 441 casi, l'età e le condizioni? Vi erano cluster di suscettibili in zona? I positivi al virus rientrano tra gli eventuali soggetti suscettibili? Nel 1997 e 1999 si è raggiunta la copertura vaccinale più bassa, del 21 e 29% (sempre da 14), ma i casi di polio sono stati rispettivamente 0 e nel '99 4 da WPV e 6 da poliovirus vaccinico. Siamo interessati a sapere quale sia la spiegazione per quella che pare a tutti gli effetti un'anomalia. I dati riassunti in tabella.
Polio in Angola – Anno 2010 (15)
Tra il 2007 e il 2010
si è ristabilita in Angola la trasmissione del
poliovirus con nuovi casi dovuti a WPV1. Abbiamo
esaminato i dati riguardanti copertura e casi
anche negli anni precedenti e successivi e vi
chiediamo di fornirci una spiegazione poichè non
riusciamo a darne una lettura coerente. La polio
pare avere avuto un andamento epidemico non
coerente con le coperture vaccinali. Queste le
coperture (16) e i casi di polio confermati
(sempre da 6): negli anni '90 le coperture, da
bassissime, sono andate crescendo lentamente, nel
1998 con una copertura del 47% si sono avuti 3
casi da WPV e 4 non wild, quindi supponiamo dovuti
al vaccino; nel 1999 con il 40% di copertura i
casi confermati sono stati 53 da WPV e ben 1050
non wild (vi chiediamo di specificare se questo
significa che sono stati tutti provocati dal
vaccino Sabin oppure se non sono state effettuate
analisi; in assenza di analisi, vi chiediamo come
sia stato possibile determinare se i casi sono
stati dovuti al virus selvaggio o al virus diffuso
con la vaccinazione); nel 2001 con il 44% di
copertura si è avuto un caso da WPV; poi negli
anni fra il 2002 e il 2004, con copertura di 42,
45 e 46%, non si è avuto nemmeno un caso; nel 2006
con il 44% due casi da WPV. Dal 2007 in poi le
coperture vaccinali sono raddoppiate, eppure la
polio si è ripresentata. Nel 2007 con una
copertura dell'83% i casi sono stati 8 da WPV; nel
2008 con il 75% 29 casi da WPV; nel 1009 con il
73% 29 casi da WPV; nel 2010 con il 92% 33 casi da
WPV; nel 2011 con l'85% 5 casi da WPV; nel 2012
con l'88% nessun caso. Poiché l'Angola non è tra i
paesi dove la polio è endemica, vi chiediamo di
fornirci chiarimenti: quali erano lo stato
vaccinale, l'età e le condizioni dei malati? Quale
evoluzione ha avuto la malattia e in quale genere
di paziente? Vi erano cluster di suscettibili
proprio nelle zone dove la polio è ricomparsa? I
positivi al virus rientrano tra gli eventuali
soggetti suscettibili?
-
Polio in Sudan – 2009 (17)
L'allerta dell'Oms parla di un'epidemia da
WPV1 che dal 2004 al 2006 ha indotto la
circolazione del virus anche in paesi limitrofi,
ma dai dati su coperture (sempre da 6) e casi
(sempre da 14) si evince che la malattia non è
stata eliminata né le epidemie sono state fermate
in quegli anni malgrado la campagna supplementare
di rivaccinazione, che si è aggiunta a quelle di
routine, lanciata nel maggio del 2006 e che ha
portato al netto aumento della percentuale di
vaccinati. Chiediamo dunque di sapere stato
vaccinale, età e condizioni dei casi positivi,
eventuali cluster di suscettibili nelle zone
colpite dalle epidemie e se i soggetti colpiti
rientravano tra i suscettibili.
- Polio in Albania – anno 1996 (18)
In Albania nel 1996 si è avuta un'epidemia
di polio in presenza di copertura vaccinali
elevatissime (sempre da 14), il 99% secondo i dati
Oms-Unicef, e in concomitanza con l'inizio di una
campagna vaccinale di massa con OPV (aprile-maggio
i mesi di esordio della malattia, aprile il mese
di inizio della campagna di immunizzazione). La
copertura era stata del 98% nei due anni
precedenti ed è rimasta tra il 97% e il 99% fino
al 2012. I casi di polio accertati furono 69
dovuti a poliovirus selvaggio (ma solo in 7 casi è
stato isolato il WPV1) e 69 dovuti a poliovirus
vaccinico (sempre da 6). Nel 1997 e anni seguenti
non si sono verificati casi.
Nemmeno negli anni
precedenti si erano verificati casi di polio da
WPV, gli unici 11 casi accertati sono stati dovuti
al vaccino Sabin. Chiediamo dunque di sapere stato
vaccinale, età e condizioni dei casi positivi (sia
al WPV che al virus vaccinico), eventuali cluster
di suscettibili nelle zone colpite dalle epidemie
e se i soggetti colpiti rientravano tra i
suscettibili.
IMMUNITA' DI GREGGE, COPERTURE VACCINALI E MALATTIA
Si ritiene, com'è noto, che la cosiddetta herd immunity, si raggiunga con almeno il 95% di popolazione vaccinata e che il raggiungimento di questo traguardo sia necessario per impedire la reintroduzione del virus e la sua circolazione e trasmissione tra i contatti. Dato che tutte le strategie vaccinali hanno sempre teso e tendono a questo traguardo, si deduce che tale criterio si basi sulla comprensione del comportamento della malattia e dell'effetto della vaccinazione.
Ossia: se la copertura è al di sotto del 95% la malattia si comporta in un modo, al di sopra del 95% in un altro. Eppure, la realtà dei fatti pare contraddire tale assioma. Ci sono infatti innumerevoli paesi nel mondo con coperture al di sotto del 95% dove però la malattia ha comportamenti e andamenti completamente differenti: in alcuni paesi è completamente sparita, in altri ricompare a ondate epidemiche, in altri ancora rimane endemica. Perché? Confronto tra Pakistan (polio endemica) e Congo (polio epidemica) Abbiamo messo a confronto la situazione di due paesi lontani tra loro, Pakistan e Congo, che hanno in comune la copertura al di sotto del 95% (sempre da 14), il fatto di essere definiti ancora “in via di sviluppo” e nei quali le condizioni igienico-sanitarie e di vita sono molto lontane dagli standard occidentali. Quindi, teoricamente, la malattia dovrebbe avere lo stesso andamento, ma non è così. Abbiamo osservato che in Congo, con coperture estremamente più basse negli anni rispetto al Pakistan, i casi sono stati assolutamente sporadici, per la maggior parte uguali a 0 (sempre da 6). In Pakistan le coperture sono andate progressivamente aumentando e si sono attestate su livelli di parecchio superiori rispetto a quelle del Congo, ma la polio è ancora definita endemica e i casi sono presenti con numeri elevati e in maniera costante. Analogo raffronto può essere fatto, per esempio, con i dati dell'Angola, del Niger e della Somalia. Sarebbe dunque interessante sapere stato vaccinale, età e condizione dei malati, eventuali cluster di suscettibili nelle zone dove si sono verificati i casi e se i soggetti colpiti rientrano tra quelli suscettibili. Ci interessa altresì conoscere riflessioni e spiegazioni dell'Oms a fronte delle situazioni di cui sopra.
Abbiamo poi messo a
confronto due paesi, Pakistan e Austria,
accomunati soltanto dalle coperture vaccinali che
restano al di sotto del 95%, ma che divergono
moltissimo in fatto di condizioni di vita e
condizioni igienico-sanitarie. Per di più in
Austria si utilizza il vaccino a virus inattivato
IPV, che viene ritenuto meno efficace dell'OPV.
E ancora, per esempio,
l'Ucraina che non ha casi di polio benché negli
ultimi anni abbia avuto copertura vaccinali che
hanno addirittura toccato il 57%. Altro fenomeno
da sottolineare è quello relativo al Sud America,
libero dalla polio (negli ultimi 17 anni ci sono
stati solo casi di polio da vaccino nel 2000 e
2001 [sempre da 6]) malgrado ci siano diversi
paesi che non raggiungono la copertura che
garantisce la herd immunity: in Venezuela negli
ultimi 17 anni la copertura ha oscillato tra il 62
e l'87%; in Perù dall'89 al 95%; in Paraguay tra
l'80 e il 90%; in Guatemala tra il 73 e il 94%; in
Costa Rica quasi sempre sotto al 90%; in Bolivia
dal 57 all'84%.
Richiediamo pertanto chiarimenti anche su
questi fenomeni, in base ai dati di cui disponete
e che vorrete rendere accessibili e fruibili a
tutta la comunità medica. Peraltro, essendo venuti
a conoscenza della lettera di due medici tedeschi
(Martin Eichner, dell'università di Tubinga, e
Stefan Brockmann dell'ufficio regionale per la
salute pubblica di Reutlingen) pubblicata su
Lancet (19), abbiamo analizzato e valutato
attentamente i segnali che venivano indicati come
allarmanti. «Con
la polio in Siria sono a rischio i paesi europei con
coperture vaccinali basse perché i rifugiati
potranno reintrodurre il virus, quindi vanno prese
misure estese» si legge nella
lettera. Eppure i dati Eurostat evidenziano come
da anni l'Europa ospiti decine di migliaia di
rifugiati dai paesi dove la polio è endemica e
dove continuano a esserci epidemie senza che
nessun caso si sia verificato nei paesi europei
ospitanti. Gli autori scrivono ancora: «Centinaia
di
migliaia di persone stanno fuggendo dalla Siria per
cercare rifugio nei paesi vicini e in Europa. Poiché
solo 1 su 200 individui non vaccinati infettati con
poliovirus selvaggio di tipo 1 sviluppa la paralisi
flaccida, gli individui infetti possono circolare
diffondendo il virus senza essere scoperti». «Nei
paesi con bassa copertura vaccinale (per esempio
Bosnia ed Erzegovina [87%] e Ucraina [74%],
soprattutto con basse coperture utilizzando vaccino
inattivato (come l'Austria [83%]), l'immunità di
gregge potrebbe non essere sufficiente per prevenire
la trasmissione del virus». Ma, sempre stando
ai dati Eurostat, i rifugiati giunti in questi
anni si sono recati anche in Austria, Ucraina e
nei paesi con copertura vaccinale al di sotto del
90%.
Nel 2012 oltre 100mila rifugiati (20) hanno
trovato protezione in Europa e i primi paesi
d'origine sono l'Afghanistan (dove la polio è
endemica), la Siria, la Somalia. Poi vengono anche
Pakistan e Nigeria (altri due paesi dove la polio
è endemica), Mali, Costa d'Avorio e così via, dove
ci sono ricorrenti epidemie di polio. Peraltro in
Siria nel 2012 il virus della polio doveva essere
già in circolo, visto che gli stessi autori su
Lancet hanno affermato come occorra un anno di
trasmissione silente per dare poi luogo a casi di
paralisi flaccida e prima che si evidenzi
un'epidemia. Eppure nessun caso di polio è stato
individuato in Europa nel 2013.
Abbiamo anche considerato i dati degli anni
precedenti. Nel 2011 l'Europa ha dato asilo a
84.100 richiedenti asilo, 75800 nel 2010 (21); i
gruppi maggiori venivano dall'Afghanistan (13.300
persone), dall'Iraq e dalla Somalia. Nel 2009 (22)
i rifugiati in Europa sono stati 78800, nel 2008
75100, da Afghanistan, Somalia e così via. Eppure
nessun caso di polio è stato individuato nei paesi
europei ospitanti. Gli autori peraltro affermano
che secondo loro non è sufficiente vaccinare solo
i rifugiati, mentre invece il Centro Europeo per
la Prevenzione e il Controllo delle Malattie
afferma che è sufficiente. Quindi non c'è accordo.
Inoltre Eichner e Brockmann sollecitano “misure
più estese” ma non spiegano cosa intendono.
Abbiamo dunque scritto al dottor Eichner
domandandogli quale fosse, secondo lui, la ragione
per la quale, pur essendoci da decenni
immigrazione dai paesi con polio, non si fosse
verificato alcun caso nelle nazioni occidentali
con copertura bassa. Il dottor Eichner ha
sostenuto come possa essere stata una serie
fortuita di coincidenze ad evitare finora casi ed
epidemie anche nei paesi europei, ma è chiaro che
accettando questa tesi si faticherebbe a capire
sulla base di quale criterio valutare l'effettivo
rischio. Come giudicate l'allarme lanciato su
Lancet? Ritenete sia forse necessario ritornare
all'OPV anche nei paesi dove non si utilizza più?
Come si concilierebbe questa decisione con il
fenomeno spiegato anche dal Centro Nazionale
italiano di Epidemiologia, Sorveglianza e
Promozione della Salute (23), secondo cui «anche i
soggetti immunizzati possono venire infettati dal
virus, senza svilupparne i sintomi, e trasmetterlo
ad altri»?
POLIOMIELITE DA VACCINO, OPV E ERADICAZIONE DELLA
MALATTIA
Da più parti si sostiene ormai che non sarà mai possibile arrivare all'eradicazione della poliomielite fino a che si continuerà ad utilizzare il vaccino OPV a virus vivo. Un duro colpo a questa strategia vaccinale era già arrivato nel 1990 dalla rivista Lancet (24), sulla quale AJ Beale affermava che una delle ragioni principali per le quali occorre riconsiderare la strategia vaccinale con Opv è costituita dall'aumento preoccupante di casi di poliomielite dovuta al ceppo vaccinico continuamente rimesso in circolo dall'uso di quel vaccino a virus vivo attenuato.
Sempre Beale qualche anno più tardi ha poi ribadito (25) che «l'Expanded Programme on Immunization (EPI) dell'Oms, che ha utilizzato 3 o 4 dosi di OPV, in diversi paesi in via di sviluppo si è dimostrato non adeguato a controllare in maniera soddisfacente la malattia». Beale ha anche sottolineato come una scelta di compromesso, che veda una dose iniziale di IPV (a virus ucciso) e successive 3 dosi di OPV, benché metta d'accordo molti, non fa altro che spostare in avanti il momento in cui la polio sarà sotto controllo e successivamente eradicata.
Nel 2003 l'americana
Task Force for Child Survival and Development (26)
ha definito la vaccinazione con OPV un paradosso:
«Il poliovirus sarà eradicato solo quando si
smetterà di utilizzare OPV», si leggeva su Reviews
in Medical Virology. Nel gennaio del 2000 gli
Stati Uniti hanno abbandonato completamente l'OPV
passando all'IPV (negli anni precedenti già
avevano una schedula vaccinale mista) e la ragione
principale per questa modifica nella politica
vaccinale «è stata la continua comparsa di vasi di
VAPP, paralisi poliomielitica vaccino-associata,
in assenza di malattia dovuta a poliovirus
selvaggio». Anche in Italia non si utilizza più
OPV; gli ultimi casi autoctoni di polio dal 1983
erano stati causati dal vaccino Sabin. E che tipo
di ragionamento sarebbe etico e giusto fare nei
paesi dove, sebbene i casi dovuti a poliovirus
selvaggio ci siano ancora, siano però in misura
pari o minore a quelli provocati dal vaccino? E
quale invece la differente valutazione che
mantenga una sua etica per giustificare comunque
il sacrifico di bambini resi paralitici dal
vaccino ai fini di un numero solo stimato e
ipotizzato di casi di polio selvaggia evitati?
In Africa, in medio Oriente e in Asia si continua ad utilizzare massicciamente il vaccino OPV e proprio in queste aree si concentra la gran parte dei casi di polio vaccinica; eppure tali casi non si manifestano di area in area con numeri simili negli anni e non c'è analoga incidenza nemmeno in paesi con coperture vaccinali simili. Come spiegate questo dato?
Altra anomalia: in Sud America si continua ad utilizzare il vaccino OPV (27) e con basse coperture ma i casi di polio vaccinica si sono verificati in numeri molto ridotti nel 2000 e nel 2001, prima e dopo non se ne sono registrati.
Risulta evidente quanto sia più che mai urgente
affrontare il problema dell'eliminazione del vaccino
Sabin sostituendolo con il vaccino a virus ucciso.
Restiamo in attesa di un vostro riscontro confidando
nella possibilità di ricevere i dati richiesti
Firme
Referente e portavoce: Dr. Eugenio Serravalle, pediatra, via Firenze
8, 56123 Pisa – cell. 337701772 tel. 050555697
Dr. Teresa Adami,
specialista in Malattie Infettive e Omeopatia
Dr. Carlo Alessandria,
Dirigente Medico I livello SC Gastroenterologia ed
Epatologia, Città della Salute e della Scienza di
Torino
Dr. Tancredi Ascani ,
medico omeopata
Dr. Pia Barilli
Dr. Massimo Borghese,
specialista in Otorinolaringoiatria Specialista in
Foniatria, già Dirigente Ospedaliero e Docente in
Università
Dr. Gino Burattoni,
neuropsichiatra
Dr. Marcella Brizzi,
Medicina generale, Dirigente della Scuola per
Operatore Bionaturale del Benessere di Bologna,
Presidente dell'associazione Ting Spazzavento Centro
Studi per l'educazione alla salute e alla
prevenzione, già docente a contratto ai Corsi di
Perfezionamento in Medicine Non Convenzionali
Università di Milano
Dr. Maurizio Cannarozzo,
specialista in Medicina del Lavoro Psicoterapeuta
Dr. Goffredo Chiavelli,
pediatra
Dr. Maurizio Conte,
pediatra
Dr. Stefano Ciappi,
anestesista e omeopata
Dr. Marco Colla,
dirigente di I° livello presso l'Ospedale di Biella
Divisione di Chirurgia generale
Dr. Annamaria D'Alessandro
Dr. Ciro D'Arpa,
psichiatra , Dipartimento Epistemologia ed Etica
Medica, Società Italiana di Medicina Omeopatica
Dr. Teresa De Monte,
pediatra di libera scelta
Dr. Livio Dolzani,
medico di medicina generale
Dr. Sabine Eck
Dr. Maria Laura Falasca,
psichiatra
Dr. Giuseppe Fagone
Dr. Lucia Gasparini,
endocrinologa
Dr. Giorgio Leggeri,
pediatra
Dr. Roberto Gava,
cardiologo, farmacologo, tossicologo
Dr. Paolo Greco
Dr. Gabriella Lesmo,
specialista in pediatria, anestesiologia e
rianimazione
Dr. Macaluso Salvatore,
odontoiatra
Dr. Stefano Mangiavillano
Dr. Alberto Mazzocchi,
specialista in Chirurgia Maxillo Facciale
Dr. Simona Mezzera,
pediatra
Dr. Dario Miedico,
specialista in Medicina legale e epidemiologia
Dr. Stefano Montanari,
laureato in Farmacia, amministratore e direttore
scientifico del Laboratorio Nanodiagnostics di
Modena
Dr. Gennaro Muscari Tomaioli,
docente di medicina omeopatica
Dr. Giovanni Palattella,
specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione
Dr. Michela Pazzaglia,
medico omeopata
Dr. Emma Pistelli,
medico omeopata
Dr. Raffaella Pomposelli,
medico omeopata, presidente associazione Belladonna
Dr. Maurizio Proietti,
gruppo di ricerca Riras International Society Doctor
of Environment ISDE
Dr. Orazio Raffa,
specialista in Igiene Preventiva e in Genetica
Medica Ospedale "Piemonte" di Messina
Dr. Lucia Rasi Caldogno,
pediatra
Dr. Paolo Roberti di Sarsina,
psichiatra, presidente della Associazione per la
Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale
Prof. Mimma Rolla,
endocrinologa in pensione, Università di Pisa
Dr. Enza Sansone,
specialista Ostetricia e Ginecologia
Dr. Guido Sartori
Dr. Sergio Segantini,
medico omeopata, Associazione Lycopodium
Dr. Francesco Siccardi,
medico omeopata
Dr. Pasquale Suma,
medico omeopata
Dr. Elena Tonini,
psicoterapeuta, omeopata
Dr. Angela Trigilia,
specialista in Anestesia e Rianimazione
Dr. Pierluigi Tubia,
odontoiatra
Dr. Roberto Vecchione,
specialista in pediatria
Dr. Franco Verzella,
medico chirurgo, medicina funzionale
Pisa, 21 novembre 2013
Note:
1 La prima parte del libro è anche consultabile a questo
indirizzo internet:
http://books.google.it/books?id=pHo7wu4h0eYC&pg=PR25&dq=immunization+coverage+polio+albania+1977&hl=it&sa=X&ei=IHF3UqWSEY
vB7Aan8oGoCQ&ved=0CDQQ6AEwAA#v=onepage&q=immunization%20coverage%20polio%20albania%201977&f=false
2 http://www.who.int/csr/don/2013_10_29/en/index.html
3 http://www.who.int/csr/don/2013_10_01/en/index.html
4 http://www.who.int/csr/don/2013_05_11/en/index.html
5 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/estimates?c=SOM
6 http://apps.who.int/immunization_monitoring/en/diseases/poliomyelitis/case_count.cfm
7 http://www.who.int/csr/don/2013_02_12/en/index.html
8 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/estimates?c=NER
9 http://www.who.int/csr/don/2011_09_01/en/index.html
10 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/estimates?c=CHN
11 http://www.who.int/csr/don/2010_11_13/en/index.html
12 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/estimates?c=TJK
13 http://www.who.int/csr/don/2010_11_09/en/index.html
14 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/timeseries/tswucoveragepol3.html
15 http://www.who.int/csr/don/2010_07_19/en/index.html
16 http://apps.who.int/immunization_monitoring/globalsummary/estimates?c=AGO
17 http://www.who.int/csr/don/2009_03_02a/en/index.html
18 http://www.cdc.gov/mmwr/preview/mmwrhtml/00043798.htm
19 http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(13)62220-5/fulltext
20 http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-18062013-AP/EN/3-18062013-APEN.PDF
21 http://epp.eurostat.ec.europa.eu/cache/ITY_PUBLIC/3-19062012-BP/EN/3-19062012-BPEN.PDF
22 http://ec.europa.eu/danmark/documents/alle_emner/juridiske/asylum_decisions_eu27.pdf
23 http://www.epicentro.iss.it/problemi/polio/polio.asp
24 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Poliovaccines%3A+time+for+a+change+in+immunization+policy%3F+Lancet+1990
25 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8041878
26 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12931339
27http://www.sanofipasteur.com/spmedia/SP_CORP4/EN/313/2230/Fact_Sheet_Polio_20130424_EN.pdf