Il CONDAV - Tetano



 

Tetano

 

       Cos’è

 

Il tetano è una malattia  dovuta all’azione di una tossina che viene prodotta dal CLOSTRIDIUM TETANI, un microrganismo sporigeno anaerobio, che vive nel suolo o nell’intestino degli animali e  che penetra nell’organismo attraverso la cute o le mucose lese (in condizioni normali, infatti esse rappresentano una barriera invalicabile per le spore), producendo un’esotossina che agisce sul sistema nervoso centrale. E’ una malattia infettiva acuta, caratterizzata da rigidità muscolare generalizzata e contrazioni muscolari.

 

       Come si trasmette

 

Il tetano è un batterio tipicamente non invasivo. L’infezione sopportata da questo germe, quindi rimane localizzata nel punto in cui le spore, che penetrano nei tessuti in seguito a lesioni sporcate dal terreno o da materiali arrugginiti, attecchiscono dando luogo alle forme vegetative.

La tossina tetanica, purtroppo, agisce in quantità minime, la dose letale per l'uomo, infatti, è stata valutata in meno 2,5 ng/kg.

La tossina tetanica arriva al  sistema nervoso centrale attraverso i nervi; si unisce ai recettori gangliosidici delle terminazioni nervose e, una volta fissata, blocca i mediatori chimici dell'inibizione (glicina, GABA) e non può più essere antagonizzata dall'antitossina.

Il tetano si può contrarre anche attraverso l'uso di siringhe infette, morsi di animali, ustioni, abrasioni.

 

       Sintomi e decorso

 

La sintomatologia clinica  viene provocata anche da modeste quantità di tossina, solitamente insufficienti, ad indurre risposta anticorpale. Per questo motivo, alla guarigione dal tetano difficilmente si accompagna immunità nei confronti di successive infezioni.

I sintomi sono: ipertonia e/o contrazioni muscolari dolorose, generalmente a carico della muscolatura della mascella e del collo e spasmi muscolari generalizzati in assenza di altre condizioni cliniche.

Altri sintomi possono essere febbre, sudorazione, ipertensione arteriosa e tachicardia.
Gli spasmi possono interessare le corde vocali e i muscoli respiratori, tanto da mettere in seria difficoltà la respirazione. Le contrazioni possono essere così violente da produrre anche fratture ossee.


 

       Complicazioni

 

Il CLOSTRIDIUM TETANI diversamente dalle forme bacillari, non viene ucciso dall’ebollizione o dai disinfettanti comuni ma, essendo una spora resiste a lungo al calore umido, quindi si ritrova nella polvere, nelle strade, nel fieno, nella terra e nelle erbe secche, nelle feci, praticamente un po’ ovunque.; l’azione patogena viene prodotta dalla TETANOSPASMINA. Quando la malattia è conclamata, il bacillo non si trova più nel sangue e nemmeno altre parti del nostro organismo, ma solo da dove è penetrato.

La tossina, è una sostanza proteica che, con l’aggiunta di formolo, perde tossicità ma non il potere antigene (ANATOSSINA).

Il clostridium tetani produce anche la TETANOLISINA, una tossina in grado di provocare la lisi nei globuli rossi.

La malattia può essere mortale nel 20- 30% circa dei casi.

 

      Incubazione

 

Il periodo di incubazione può variare da 3 a 21 giorni, ma è mediamente di una decina di giorni; la sua durata  dipende dall'estensione, dalla localizzazione e dal tipo di ferita. Tanto più la sua durata  è breve, tanto più è grave la malattia

 

 

      Periodo di contagiosità

 

A differenza delle altre malattie infettive, il tetano non si trasmette da persona a persona.

 

 

       Epidemiologia  del  tetano  in  Italia

 

Il tetano è una delle malattie per le quali è richiesta la notifica immediata al sospetto diagnostico; alla notifica di caso sospetto deve seguire l'invio dei risultati dell'accertamento diagnostico, sia positivi che negativi, e la trasmissione del mod. 15 di notifica di malattia infettiva per i casi confermati (D.M. 15 dicembre 1990, Classe I, Circolare n° 36 del 17 dicembre 1990).


Dopo la lenta, ma costante diminuzione dei casi di tetano, a partire dal 1991, anno in cui è stato registrato il minor numero di notifiche (88  casi di tetano), è stata osservata nuovamente una tendenza all'aumento dei casi di questa malattia, tutti verificatisi in soggetti non immunizzati o incompletamente immunizzati.


1992  casi 92 - notificati da 15 Regioni italiane;

1993 casi 90 - notificati da 14 Regioni italiane;

1994 casi 103 - notificati da 15 Regioni italiane;

1995 casi 136 – notificati da 15 regioni Italiane;


Nessun caso di tetano è stato osservato a carico di bambini o adolescenti; la fascia di età maggiormente colpita è stata quella 65-69 anni per quanto riguarda il sesso maschile, e 80-84 anni per il sesso femminile. Il 70% dei casi è stato osservato in soggetti di età superiore a 65 anni.
Le informazioni fornite dalle schede di notifica e dalle inchieste epidemiologiche hanno permesso di stabilire l'assenza di  vaccinazione antitetanica in circa il 97% dei casi; nel rimanente 3% i soggetti colpiti da tetano erano vaccinati incompletamente o avevano ricevuto un ciclo completo (tre dosi) o un richiamo di vaccino antitetanico da più di dieci anni al momento del trauma.

Nella quasi totalità dei casi di tetano notificati al Ministero della Sanità in questi ultimi anni l'infezione si è manifestata in seguito a ferite o escoriazioni banali, procurate nel corso di attività domestiche o di giardinaggio, per cui non erano state richieste cure mediche o interventi di pronto soccorso.
Alcuni casi di tetano sono stati descritti  in soggetti facenti uso di droghe per via venosa.

 

      Vaccinazione – Storia

 

In Italia, la vaccinazione fu resa progressivamente obbligatoria nel corso degli anni 1960.  Per le categorie professionali a rischio, nel 1963 e per i nuovi nati a partire dal1968.

Prima dell'introduzione della vaccinazione di massa si contavano annualmente circa 700 casi di tetano.

 

      Vaccinazione

 

Il vaccino antitetanico è disponibile nel nostro Paese già dai primi anni quaranta. E’ costituito da anatossina tetanica, cioè dalla tossina originaria resa innocua mediante procedimenti chimici che conservano però la sua capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi (analogamente a quanto accade per l’anatossina difterica).

Il vaccino antitetanico è solitamente combinato con il vaccino antidifterico, al quale si accomuna per modo e calendario di somministrazione, e con il vaccino antipertossico acellulare (DTaP).
Per l'immunizzazione dei nuovi nati, di solito oggi, viene utilizzato il vaccino esavalente contro: tetano difterite, poliomielite, epatite virale B, pertosse e HIB.

 

       Dosi e calendario vaccinale

 

Il ciclo di base è costituito da tre dosi di vaccino, da praticare entro il primo anno di vita del bambino (al terzo, quinto e dodicesimo mese) contemporaneamente alle altre vaccinazioni infantili. Oggi di solito viene utilizzato il vaccino esavalente.

Una dose di richiamo (associata con le componenti contro la difterite e la pertosse DTaP) viene eseguita nel sesto anno e un’altra a 14 anni.

Ulteriori richiami possono essere previsti, per conservare una buona immunità, con cadenza decennale utilizzando il vaccino Td (difterite-tetano adulti).

Anche per gli adulti, il ciclo di base comprende tre dosi di cui le prime due praticate a distanza di circa due mesi l'una dall'altra e la terza a distanza di 6-12 mesi dalla seconda. Richiami possono essere previsti di solito ogni 10 anni.

 

       Indicazioni del Ministero della Salute

 

   Quando non vaccinare

 

Non bisogna vaccinare:

·        Se si sono avute reazioni allergiche  gravi (?!) a componenti del vaccino antitetano.

·        I bambini con disturbi neurologici. La vaccinazione DTaP dei bambini con problemi neurologici può essere somministrata se i disturbi neurologici sono stabilizzati o hanno una causa identificata (?!). Se la causa non è identificata la somministrazione del vaccino deve essere rinviata fino alla stabilizzazione.

·         Persone che presentano una malattia acuta in atto grave o moderata (?!) devono attendere il miglioramento clinico o la guarigione prima di ricevere il vaccino.

 

    Interrogativi Condav:

 

(?!) Cosa s’intende per reazioni gravi?

(?!) Cosa s’intende per disturbi neurologici stabilizzati o con causa identificata?

(?!) Cosa s’intende per malattia acuta in atto grave o moderata?

 

 

      Effetti collaterali

 

Circa la metà dei bambini che ricevono vaccini esavalenti, così come il vaccino singolo o le altre combinazioni di vaccino antitetanico, non ha nessuna reazione. La maggior parte degli altri bambini presenta solo reazioni lievi. L’evento più frequente è la febbre che si può avere in circa un terzo dei bambini. Reazioni locali si verificano nel 20 % dei casi. Queste comprendono dolore e rossore nel punto dove è stata eseguita l’iniezione, si verificano  in genere entro 48 ore dalla vaccinazione e durano fino a un paio di giorni.

Le reazioni locali aumentano con il numero di dosi eseguite. Circa i due terzi dei bambini ha una dolenza al braccio con il primo richiamo eseguito a 5-6 anni.

In caso di reazioni locali, usare panni freddi o farmaci a base di paracetamolo, se necessario, per ridurre il dolore.


    
  In caso di reazioni febbrili:

  • Dare da bere molti liquidi
  • Non vestire troppo il bambino se è caldo

Usare farmaci a base di paracetamolo (non acido acetilsalicilico), spugnature con acqua febbre, per ridurre la febbre.

Nel caso che i sintomi si protraggano per più di due giorni può essere opportuno consultare il medico per verificare se questi rappresentino un comune effetto collaterale ad una vaccinazione o se invece si riferiscano ad un'altra malattia che deve essere riconosciuta e trattata.

 

In rari casi (1-2 ogni 10.000) si possono avere reazioni più importanti, come convulsioni correlate alla febbre alta. Reazioni allergiche di tipo anafilattico con gonfiore della bocca, difficoltà del respiro, pressione bassa e shock, sono del tutto eccezionali (meno di 1 caso ogni milione di vaccinati).

Nei soggetti adulti, sottoposti ad un numero elevato di dosi di richiamo con vaccini contenenti la componente tetanica si può raramente (meno di 1 caso ogni 100.000 dosi) avere una neurite brachiale. Sono stati segnalati anche rari casi di Sindrome di Guillain Barrè (meno di 1 caso ogni milione di vaccinati).

Se si verificasse una reazione importante o insolita, rivolgetevi al vostro medico. In questo caso va fatta la segnalazione d'evento avverso ed è importante avvisare il servizio di vaccinazione.

 

      COMMENTO CONDAV:

 

Questo avviso ci sembra davvero IMPORTANTE. Ogni reazione avversa va SEMPRE denunciata, non solo alla ASL, al medico e al Ministero della salute, ma anche alle varie associazioni di riferimento (scarica modulo). Solo in questo modo, infatti, potremo riuscire ad ottenere statistiche reali sugli effetti avversi al vaccino.

 

 

       Fonti:

 

  • “Il nuovo bambino” di Marcello Bernardi Milano Libri Edizioni pagg. 653/654

 

 

  • Epidemiology & Prevention of Vaccine-Preventable Diseases "The Pink Book"   8th Edition  2004.

 

 

  • National Network for Immunisation Information (NNii) 28 maggio 2004

http://www.immunizationinfo.org/vaccineInfo/vaccine_detail.cfv?id=21

 

  • The Children’s Hospital of Philadelphia – Vaccine Education Center - A Look at Each Vaccine: DTaP (Diphtheria,

Tetanus and Pertussis) Vaccine http://www.chop.edu/consumer/jsp/division/generic.jsp?id=75701

 

  • Protocole d'immunisation du Québec. Aprile 2004 - Vaccin contre la diphtérie, la coqueluche et le tétanos (dCaT).

   http://ftp.msss.gouv.qc.ca/publications/acrobat/f/documentation/piq/chap1_18/chap7b.pdf

 

  • American Academy of Pediatric s- Rapporto del comitato sulle malattie infettive -  Red Book ed. 2003 – Piccin

 editore  – Capitolo Tetano: 505 - 509