Il CONDAV - Allattamento fino al 12 mese



  L'IDEALE È ALLATTARE IL PUPO FINO AL 12 MESE



Tripudiamo perché in fatto di allevamento dell'infanzia deteniamo in Italia un record positivo: è il Paese Europeo in cui si allatta di più al seno. E non c'è alcun dubbio che il latte materno nutra al meglio un neonato rispetto al latte artificiale.

Un confronto tra i due prodotti è stato fatto da un nutrizionista francese, Michel Montignac, il quale nel libro "Bambini Sani: come prevenire e curare l'obesità infantile", denuncia i rischi dell'allattamento artificiale: diversi studi hanno infatti dimostrato che i bambini alimentati col biberon aumentano di peso più rapidamente. E questo, perché il latte vaccino (quello artificiale è derivato dalla mucca) contiene il triplo di proteine rispetto a quello materno con una netta predominanza delle caseine. Ma quel che più conta,  è che le proteine bovine hanno una struttura diversa da quelle umane. Per questa ragione possono provocare anche problemi di digestione e di assimilazione, fino a causare un'intolleranza alimentare abbastanza comune. Il latte materno poi fornisce un quantitativo otto volte superiore di acidolinoleico e linolenico, molto importanti per lo sviluppo del cervello.

Contiene inoltre acido palmitico e acido oleico. Quello vaccino fornisce invece acido stearico che è assorbito meno dal bebé. Il latte vaccino poi contiene una quantità di sodio e calcio tre volte superiore e una quantità di fosforo cinque volte superiore; 35 volte più magnesio, 100 volte più manganese. Questa massiccia presenza di sostanze che supera il fabbisogno del neonato dipende dal fatto che il vitello ha superiori necessità di crescita. La quantità di ferro e zinco, invece, è simile nei due tipi di latte.. Il lattante poi ha bisogno di due tipi di vitamine: le liposolubili (A D E K) e le idrosolubili (B C PP). In generale il latte vaccino contiene rispetto a quello materno, il doppio di vitamina K, 20 volte di più di vitamina D ma cinque volte di meno di vitamina A,E,C. Attraverso l'allattamento poi la madre fornisce macrofagi e altre sostanze dal nome complesso che accrescono le difese immunitarie del neonato.

I pediatri sono concordi nel dire che un bimbo nutrito al seno è molto più resistente alle infezioni, in parti colare a quelle intestinali, rispetto ad un coetaneo nutrito col latte artificiale. Ma fino a quando sarebbe bene allattare al seno il neonato? La maggior parte della madri italiane ritiene che il latte materno dovrebbe essere dato fino al sesto mese. Ed in effetti, stando ai sondaggi, dopo il primo semestre, il numero delle mamme che continua ad allattare scende paurosamente . Le genitrici ritengono di non produrre più latte a sufficienza che sia per di più nutriente e quindi smettono. Poche sanno che le evidenze scientifiche dicono esattamente il contrario: ossia che gli effetti positivi dell'allattamento al seno sono più evidenti proprio nel secondo semestre quando altri cibi vengono associati al latte materno .

L'ideale è, dunque, allattare fino al 12 mese. Serve per la prevenzione del soprappeso in età pediatrica nonché per il mantenimento dei valori di pressione arteriosa più bassi, per garantire nella giovinezza valori più elevati di quoziente intellettivo e di performance neurocomportamentali. Se, insomma le mamme allattassero per tutto il primo anno di vita, i figli godrebbero da adulti di un migliore stato di salute. Sennonché stando a sondaggi solo il 41% delle mamme allatta al seno fino ai sei mesi e soltanto l'11% fino a 12 mesi.


25  maggio  2005