Il CONDAV - Le nostre richieste



RICHIESTE CONDAV

 

 

 Punto n. 1

      Soppressione dei termini per l’ottenimento dell’indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da vaccinazione e somministrazione di emoderivati.
L’eliminazione del vincolo dei tre anni previsti dalla legge 210/92 per presentare la domanda d'indennizzo, infatti, è una questione, non solo di giustizia ma anche e soprattutto di coscienza.
L’art. 7, la Legge 210/92 prevedeva che “entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, fossero attuati progetti di informazione sulle complicanze causate da somministrazione di vaccinazioni o emoderivati”, cosa che non è mai avvenuta; così come non si sono mai stati attuati “progetti, prioritariamente rivolti ai genitori, alle scuole e alle comunità in genere, che assicurassero una corretta informazione sull'uso dei vaccini, sui possibili rischi e complicanze, sui metodi di prevenzione”; così come è stata completamente disattesa la Legge 25 luglio 1997 n. 238 “Modifiche ed integrazioni alla L. 25 febbraio 1992 n. 210 , in materia di indennizzi ai soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni ed emoderivati”. Legge che, all’art. 1 comma 13 cita: “Alla presente legge sarà data la massima pubblicità a cura degli assessorati alla sanità delle regioni e delle province autonome tramite affissione di copia della medesima presso ogni ufficio delle prefetture e delle aziende unità sanitarie locali competenti in materia di invalidi civili, presso ogni caserma militare, presso gli uffici delle aziende unità sanitarie locali competenti in materia di vaccinazioni, presso tutti consolati all'estero della Repubblica italiana, presso tutti i reparti degli ospedali e delle case di cura private, nonché nei locali adibiti al servizio trasfusionale....”
Così facendo, però, si è impedito ai danneggiati o presunti tali, di prenderne conoscenza e di poterne usufruire.
Per questi motivi, appare non solo logico, ma anche giusto, che lo Stato assegni un indennizzo a chi è stato menomato in modo permanente SENZA porre termini di decorrenza, assolvendo così al diritto sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 307 del giugno 1990.
Dello stesso parere sono stati molti Deputati che, sollecitati dalle varie associazioni di riferimento dei soggetti danneggiati, in diversi momenti hanno presentato, varie proposte di legge che, per la sola mancanza di fondi, non sono state approvate (Vedi XIV legislatura PdL. C.1145, S.2970; Legislatura XV: PdL. N. 1523 presentato il 31 luglio 2006 e l’Atto parlamentare n.2163 presentato il 24 gennaio 2007).

      Reintegrazione dei soggetti già riconosciuti danneggiati dalle CMO, ma non indennizzati per aver presentato la domanda “in modo intempestivo”, cioè fuori dai termini previsti dalla L.210/92.
Il tutto tenendo conto che, oltre a creare gravi complicazioni ai soggetti danneggiati che dovrebbero spendere ancora tempo e danaro per ripresentare la domanda, essere nuovamente sottoposti a visita dalle CMO competenti (che, essendosi ridotte di numero in maniera esponenziale, sono lontane e, in alcuni casi difficili da raggiungere per soggetti gravemente disabili) e attendere ancora non si sa quanto per vedersi riconoscere ciò che gli è sempre spettato di diritto, sarebbe anche un’indubbia ed inutile perdita di tempo e di denaro, per gli enti coinvolti (ASL, Regioni, CMO, Uffici Ministeriali).

Punto n. 2

      Predisposizione di un documento da inviare alle CMO, in cui si tenga conto delle patologie già riconosciute ed indennizzate. Questo farà si che le stesse possano esprimere giudizi uniformi, evitando trattamenti disparitari fra i vari soggetti danneggiati.
Per esempio, ad oggi, solo alcuni soggetti affetti da encefaliti causate dal vaccino Sabin vengono indennizzati, mentre ad altri soggetti il nesso causale viene negato “perché il vaccino Sabin può causare solo 1 caso di poliomielite post-vaccinica ogni 500.000 dosi e non l’encefalite”. L'antipolio Sabin, invece, oltre a provocare paralisi flaccida, provoca anche encefaliti di grado e natura diversa, a seconda dell'area cerebellare colpita. Il poliovirus Sabin, infatti, è un virus neurotropo che può colpire il cervelletto, il ponte, i neuroni motori, causando quadri clinici diversi e, quindi, provocando encefaliti diverse e di diversa intensità, così come comprovato da ampia letteratura scientifica. Sarebbe, quindi, utile che, con l'aiuto del Ministero, si evidenziassero i casi di encefalopatia da Sabin occorsi in Italia.
Stessa cosa dicasi per le poliomieliti contratte dopo la somministrazione di vaccino Salk, in alcuni casi indennizzate, in altri no e di altre patologie ad insorgenza post-vaccinale, non ancora prese in considerazione dalle CMO e dal Ministero della Salute.
Questo trattamento disparitario ha creato e continuerà a creare l’instaurarsi di nuovi e numerosi contenziosi giudiziari con ulteriori oneri a carico dell’amministrazione.


Punto n. 3

      Reintegrazione dei danneggiati deceduti prima dell’entrata in vigore della legge. Il tutto per evitare di creare gravi discriminazioni fra danneggiati deceduti, visto che, attualmente, la legge prevede solo l’indennizzo ai famigliari dei deceduti dopo l’entrata in vigore della stessa.

Punto n. 4

          Proposta di modifica art. 1 comma 3 L.229/05 nella parte in cui cita: “Qualora a causa della vaccinazione obbligatoria sia derivato il decesso...” con “Qualora sia derivato il decesso, l’avente diritto che ha prestato assistenza prevalente e continuativa....”. Limitare l’indennizzo solo ai familiari di coloro che sono deceduti a causa della vaccinazione, sembra, oltre che molto limitativo, anche iniquo. Così facendo, infatti, coloro che, per prestare l’assistenza hanno dovuto rinunciare al lavoro, si ritroveranno in gravi difficoltà. Così facendo, inoltre, si vedrebbero ridurre in modo esponenziale le cause intentate dai genitori per vedersi riconosciuto il danno patrimoniale.
E, sempre nell’art. 1 comma 3, nella parte in cui cita: “Ai fini della presente legge sono considerati aventi diritto nell'ordine i seguenti soggetti a carico: il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli minorenni, i fratelli maggiorenni inabili al lavoro”, togliendo la dicitura “ a carico”. Questo, infatti, impedirebbe ai soggetti “non a carico”, quindi alla maggior parte degli aventi diritto (essendo estremamente raro che disabili gravi possano avere “a carico” i propri familiari), di avere accesso all’eredità, causando l’istaurarsi di nuovi contenziosi giudiziari.

Punto n. 5
Informazione chiara e precisa sugli eventi avversi provocati dai vaccini, perché solo con l'informazione si potrà avere una reale stima dei danneggiati (i medici, infatti, alcuni per mancata conoscenza del problema, sono refrattari a fare questo tipo di diagnosi).

Anamnesi ed esami "approfonditi" pre-vaccinali, che evitino o limitino, lesioni ai vaccinandi.

Istituzione di una commissione medica che stabilisca come mai anche persone "sane" e non affette da disturbi del sistema immunitario, si siano ammalate e a volte, siano decedute dopo le vaccinazioni. Questo permetterà di evitare ad altri bimbi lesioni da vaccino. (Comm.ne Igiene e Sanità presieduta dal Sen. Dott. Antonio Tomassini)

Centro di ricerca dove “tutti” i medici possano confrontarsi e proporre nuove terapie e cure. I danni da vaccino, infatti, non possono essere trattati come le normali patologie degenerative del sistema nervoso centrale e/o periferico.
Partecipazione del Condav e delle Associazioni alla Commissione Nazionale Vaccini. Questo permetterà un controllo da parte delle associazioni, sull’operato di chi decide le strategie vaccinali.

Istituzione di Commissioni Regionali di tutela per i danneggiati da vaccino: Incontri periodici fra rappresentanti dei danneggiati e funzionari delle Regioni serviranno per fare il punto della situazione e controllare lo stato d’avanzamento delle richieste.


RICHIESTE al PRESIDENTE della REPUBBLICA

Un Memorial Day per ricordare chi per adempiere ad un obbligo dello Stato e per “combattere la guerra contro le malattie”, ha donato la propria vita: bambini morti o gravemente danneggiati nell’integrità psicofisica della propria persona. e una medaglia al merito o al valor civile che serva come riconoscimento da parte dello Stato del servizio reso dai danneggiati da vaccino alla collettività. Il tutto tenendo conto del principio della Corte Costituzionale che ha considerato i danneggiati da vaccinazione come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione.

PROPOSTA di modifica delle leggi sulla vaccinazione obbligatoria

RICHIESTA CATEGORIA “PROTETTA”

Creazione di una categoria “protetta” di cui faranno parte tutti i bimbi riconosciuti lesi in modo permanente da vaccino - che gli riconosca il diritto a:

Terapie farmacologiche e riabilitative gratuite per i portatori di handicap post vaccinico, fra le quali: assistenza domiciliare con la durata da stabilire a seconda della gravità dei malati; rimborso delle cure “alternative” - quando le cure “tradizionali siano risultate inefficaci - o presso le strutture private e/o liberi professionisti, nel momento in cui le strutture pubbliche non siano in grado di soddisfare le esigenze di cura e riabilitazione del danneggiato (vedi poliomielite: centri di riabilitazione ufficiali chiusi e cure solo presso luminari della “vecchia guardia”); idroterapia, ecc…Protesi e presidi ospedalieri. Integrando così l'art. 2, comma 5 della L.210/92.

Riconoscimento dell'Indennità di Frequenza e Accompagnamento, fino alla maggiore età, senza che siano sottoposti a revisioni periodiche. Compiuto il 18° anno saranno sottoposti ad una visita di controllo e, la sopraccitata indennità sarà tolta a coloro che risulteranno autosufficienti, mentre gli altri continueranno a riceverla.

Prepensionamento dei genitori con figli GRAVEMENTE disabili e precedenza per i genitori dei danneggiati o per i danneggiati stessi, nella ricerca del posto di lavoro.

Aiuto nella ricerca di alloggi idonei alle esigenze dei danneggiati e dei loro famigliari.

Assegni di superinvalidità. Applicazione della Tabella E per le superinvalidità (DPR 834/81) Integrazione L. 210/92 all'art. 2, comma 2. Attuando il principio della Corte Costituzionale che ha considerato i danneggiati da vaccinazione come coloro che vanno in guerra e sacrificano la loro vita per il bene della popolazione.