Il CONDAV - Michele Gallo |
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Michele Gallo
Michele Gallo, nasce artisticamente nella città di Varese e da circa venticinque anni esercita l'attività di Cantautore, anche se questa, per il momento, non è la sua principale ed unica occupazione. Facciamo ora una breve cronistoria della sua vita. Nasce in Puglia nel 1962 e, nello stesso anno, dopo essere stato vaccinato contrae proprio la malattia da cui doveva essere salvato, la poliomielite. Viene subito trasferito al nord, dove inizia a convive con lo zio paterno, frequenta la scuola e, contemporaneamente, segue un percorso terapeutico riabilitativo che lo conduce al raggiungimento di una notevole autonomia, sia sotto l'aspetto fisico che culturale. Conclude gli studi ad indirizzo tecnico diplomandosi, prima in meccanica presso l'Istituto Tecnico di Varese, poi frequentando una scuola professionale come Riparatore Radio TV ed in fine si iscrive alla facoltà di Ingegneria presso il Politecnico di Milano, ma per vari motivi, non ultimi quelli di salute, non riuscirà a conseguire la laurea. Nonostante la grave tetraparesi che compromette fortemente la sua deambulazione, Michele riesce ad ottenere la patente di guida e viene assunto come impiegato presso una azienda di pubblici servizi. Il casuale avvicinamento alla chitarra acustica, dà l'avvio ad un ciclo di studi in campo Musicale e gli fa capire che il suo grande amore è la musica. Nelle canzoni che scrive, infatti, riesce ad esprimere pensieri e sentimenti, che altrimenti rimarrebbero per sempre chiusi nel suo cuore. Per Michele inizia così, una nuova esistenza in cui non tardano a presentarsi difficoltà ed ostracismo, ma in cui, poco a poco fanno capolino anche grandi soddisfazioni quando, alcuni musicisti di valore gli si affiancano per dar vita a quel suo irrefrenabile desiderio di espressione. Fondamentale è l'incontro con il Maestro Bruno Angeretti, arrangiatore del suo primo lavoro discografico edito nel 1993, che dà ai suoi lavori un’impronta jazzistica. Da allora inizia un’ intensa attività concertistica, anche in collaborazione con diverse Associazioni di volontariato. I mass-media etichettano il lavoro di Michele, come un'esplosione di sentimenti umani, che ingarbugliano e rasserenano l'animo umano, con un occhio ai grandi artisti come Fabrizio de Andrè, Pierangelo Bertoli e Giorgio Gaber. La bellissima voce di Michele, ha cantato per noi, durante la "III° Giornata Nazionale in Ricordo delle Persone decedute o lese da vaccino" che si è svolta presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Marini il 3 novembre 2006 , la canzone dedicata a tutti i danneggiati da vaccino "Ricordi dimenticati". Lasciamo che queste bellissime parole ci guidino verso le emozioni del nostro cuore. Il CD contenete la canzone è in vendita. Per maggiori informazioni scrivi a info@condav.
I Ricordi Dimenticati( testo e musica: Michele Gallo – 2007 )
Quanto amore che tu hai dato
ma quanto amore hai ricevuto
per una vita che hai sognato
e una vita che non hai vissuto.
Ma stringesti cosi’ i tuoi denti
cercasti forte i tuoi talenti
tante volte che non rammenti
per alleviare un poco i tuoi tormenti.
Nascondesti dietro ad un tuo sorriso
la voglia d’irritarti all’improvviso
hai vestito d’apparenza come fiordaliso
di soddisfazione come fossi in paradiso.
Ma il ricordo della tua genitrice
t’offre un segno che ora qui’ ti dice
come ricostruire nuova matrice
di una vita fin’ora traditrice.
Rit. Ma che vita incredibile
seppur ti chiamano disabile ( 2 volte )
da troppo piccolo sei debole
per un attacco alle tue cellule
Per cercare a forza una protezione
praticarono questa bieca vaccinazione
che di per se’ non e’ un’illusione
ma nella pratica e’ un’oppressione
montagne di carta in mano ai pazzi
come Bertoli canta nei suoi pezzi
hanno fornito loro tremendi mezzi
per creare uomini dai corpi mozzi.
Cosi’ il denaro li ha soddisfatti
quegli uomini pazzi e corrotti
con vaccini ne’ sterili ne’ corretti
si son presi i favori e non i difetti.
Questi sono i tuoi strani ricordi
che han provocato troppi ritardi
sono esperienze dimenticate da quei sordi
e non vengono che a trovarsi ai bordi.
Rit. Ma che vita incredibile
seppur ti chiamano disabile ,
da troppo piccolo sei debole
per un attacco alle tue cellule
Ma che voglia insazaziabile
sembra proprio impossibile
hai superato anche le nuvole
fidando solo nelle favole!
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